La Historia del Mondo Nuovo di M. Girolamo Benzoni Milanese
affronta le difficoltà di raccontare un Mondo assolutamente sconosciuto, da
farne percepire le diversità, di descriverne le piante, gli animali e gli
uomini. Il libro prova a raccontare i colori, gli odori, le sensazioni.
Quando ho preso in mano questo testo, mi sono immaginato
d'essere una persona dell'epoca. Quanta curiosità e quanta sorpresa, ma la mia
immaginazione non sarebbe bastata. Probabilmente era come se autore e lettore
restassero a bocca aperta, uno di fronte all’altro, increduli l’uno di quello
che aveva visto e l’altro di quello che gli veniva detto. Chissà cosa diceva la
gente sprovveduta. Quanti racconti e quante cose ingigantite. Quei pochi che
sapevano leggere s’immergevano nella lettura. Tante erano le cose da descrivere
e per chi scriveva, non era facile. Scriveva, ad esempio, Fernández
de Oviedo “Fra le tante cose che ho visto, è quella che più di ogni altra mi ha
lasciato senza alcuna speranza di riuscire a descriverla a parole”, voleva raccontare
di un uccello dal magnifico piumaggio, ma le parole non bastavano.
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